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Nel 2016 il Museo San Nicolo', per tenere vivo il ricordo di Umberto Campisi - "CUSTODE" e "MEMORIA" del museo e non solo, per oltre un trentennio - istitui' un riconoscimento dedicato a chi con le sue conoscenze, la sua professionalita' e il suo operare, fosse stato "custode" e "memoria" della vita socio-culturale di Militello.
Oggi e per la terza volta, il riconoscimento viene nuovamente assegnato. La scelta, condivisa con il Presidente - don Luca Berretta - il Consiglio di Amministrazione e il Comitato Scientifico del Museo San Nicolo', e' ricaduta sul Prof. Francesco Medulla, fondatore e strenuo animatore negli anni '70, '80 e '90 della "RAM TV" a Militello in Val di Catania.
Per tutti noi il Prof. Francesco Medulla puo' essere identificato come l'attivo Governatore della Confraternita delle Anime Sante del Purgatorio o come il Presidente, per ben tre Mandati, del Club Lions Scordia - Palagonia - Militello in Val di Catania, come l'Amministratore attento e scrupoloso quale assessore al Bilancio del Comune, nei primi anni del XXI secolo e tanto altro ancora, perche' il suo impegno verso Militello e' stato, su fronti diversi, sempre serio ed efficace. In questa sede lo vogliamo ricordare come l'acuto osservatore delle vicende locali, vissute in prima linea e narrate con occhio preciso, dietro la telecamera che dal 1976 ha dato vita alla RAM TV (acronimo ispirato da quello della RAI, da Radio Audizioni Italiane a Radio Audizioni Militello).
Francesco, figlio di Giuseppe, gestore di ricevitorie del gioco del lotto, nasce a Caltagirone, nel 1941 e cresce tra questa citta' e Militello. Studia a Catania e consegue il diploma di perito industriale a indirizzo elettronico all'Istituto Tecnico Industriale "Archimede". Si sposa nel 1964 e a Militello inizia la sua attivita' professionale avviando un laboratorio di elettrotecnica. Nel 1974 approda all' insegnamento nei corsi di formazione regionale, che lascera', raggiunta l'eta' della pensione.
Perito industriale con la passione per l'elettronica, Intraprendente e fortemente motivato, nel 1976, concretizza il sogno di "poter fare televisione" e si butta a capofitto in una avventura durata quasi 20 anni, creando dal nulla la RAM TV , "per dare immagine e voce alla citta'". (L. G.)
Ideatore, fondatore e animatore della sua creatura, Franco Medulla, collaborato da alcuni amici con cui condivide il suo "sogno", riesce a creare uno strumento di comunicazione cosi' vicino alle aspettative e ai bisogni dei suoi ascoltatori, i cittadini di Militello, da divenire presto familiare ai piu' e assiduamente seguito.
Negli Studi televisivi, alloggiati in un garage opportunamente allestito con strumenti tecnologici spesso di fortuna se non artigianalmente assemblati dall'ingegnoso progettista, e, nel tempo, sempre piu' perfezionati e moderni, vengono inizialmente programmati films, cartoni e diffusioni musicali. Presto l'interesse si sposta alla comunicazione con programmi di informazione politica, sportiva e di attualita', il tutto condotto con garbo e seguendo principi etici che fanno di questa TV un esempio di correttezza senza mai scadere nel "trash" in cui molte tv locali sorte nello stesso periodo degenerano. Nascono anche programmi con il coinvolgimento diretto delle scuole, del pubblico che interagisce da casa, e riprese in diretta che consentono a tutti di seguire le cerimonie e i rituali religiosi tradizionali e folcroristici della cittadina. Profonda e forte diventa in tal modo l'incisione sociale e civile sulla citta' e la RAM TV porta in giro per la Sicilia una immagine positiva e vivace di Militello.
Ma i bei sogni finiscono. Nel '94, una legislazione non favorevole, la mancanza di un valido sostegno istituzionale, la volonta' strenuamente difesa di non accettare compromessi, portano alla chiusura della gloriosa e rimpianta RAM TV.
Resta un patrimonio straordinario di esperienze umane, sociali e culturali, di filmati,pellicole, videocassette.
Una documentazione eccezionale di un ventennio di vita della citta'.
Ecco perche' il riconoscimento "Il custode della Memoria" in questa 3^ edizione non poteva non riconoscere l'opera e il contributo di Francesco Medulla, come depositario e custode di un vasto e variegato momento della storia di Militello.